I Tesori di San Lorenzo

Oggi è il 27 Marzo del 2018, sono le 12 circa.
Aggiungo allora, in specifico documento word qui in questo blog di lettura, un attuale e per certi aspetti del tutto imprevisto sviluppo di studio, che fornirò a lettura istituzionale e che mi appare assolutamente rilevante.
Si tratta di dati interpretativi sulla celebre Profezia medioevale di San Malachia sui Pontefici romani.
Lascio questi dati a libera lettura. Grazie.
Alfredo M. Barbagallo

Edited by alfredo maria barbagallo - 30/5/2018, 13:43

E' il 31 gennaio del 2018, sono le 21.45. Inizio a delineare questo post del nuovo testo di sintesi breve che uscirà prossimamente. Grazie. Alfredo Maria Barbagallo

PRESENTAZIONE de I TESORI DI SAN LORENZO versione ridotta.


Il Calice del Santo Graal di Gesù Cristo custodito da un secolo e mezzo in Vaticano. Il testo antico sulla Sacra Sindone cucita dalla Vergine Maria e presente all’Ultima Cena. Il bollo romano sulle ceneri di Caio Giulio Cesare sepolte nella Catacomba di San Lorenzo. La bottega di Giuseppe di Nazareth a Cafarnao accanto alla Casa di Simon Pietro. Le tracce della prima custodia della Sindone in India da parte di Tommaso Apostolo. Il vescovo esorcista e le reliquie di Maria Maddalena in Francia. La tomba di Artù e di suo fratello Merlino in Scozia. Il tragico testamento di Pio IX. La profezia di Malachia di Armagh sulla crisi della Chiesa.
Questo incredibile libro, frutto di oltre dieci anni di ricerche storiche e scientifiche diffuse in tutto il mondo e qui in versione ridotta, contiene tutto ciò. Non è quindi un libro di fantasia ma di straordinaria ricostruzione ed eccezionale lettura. Su ciò l’autore, di formazione cattolica, domanda lealmente e rispettosamente le risposte della Chiesa e della Storia.

PS PRONTO.

Edited by alfredo maria barbagallo - 27/3/2018, 23:02

Sono orgoglioso di comunicare l'uscita in distribuzione attiva già da qualche giorno sul territorio nazionale del mio testo dal titolo de I Tesori di San Lorenzo.
La casa editrice è Il Segno, di Udine.
Il numero d'ordine ISBN di pubblicazione è registrato al 978- 88 - 9318 - 243 -0.
La portata è ovviamente notevole. Siamo nell'ordine di 634 pgg piene, più un corredo fotografico imponente, tra colori e b/n, di 144 pgg, molte delle quali a più immagini. Il costo è fissato dall'Editore a 69 Euro. Grazie a tutti.

Conclusione di un cammino di studio 2.

Edited by alfredo maria barbagallo - 7/11/2017, 12:41

La pubblicazione via stampa dovrebbe ormai essere prossima, quindi ringraziamo e salutiamo i nostri lettori di questi anni rimandandoli quindi a lettura completa ed approfondita.
Per tutto il materiale quindi in questi anni qui edito e presente in altri liberi contesti web, si raccomanda ricordare, come molte altrove e qui già detto, il carattere di sperimentalità ed incompletezza. Molti punti di studio sono stati da me in questi anni rivisti ed in alcuni casi corretti anche radicalmente, cosa che ovviamente mi porta ad assumere la piena titolarità teorica solamente delle affermazioni e delle ricostruzioni storiche contenute SOLAMENTE nel testo definitivo di stampa libraria. Gli appunti qui contenuti sono stati quindi ulteriormente da poco rivisitati proprio all' approssimarsi della centrale scadenza editoriale di pubblicazione definitiva, rivisitazione però solamente formale, che quindi mantiene l'impianto di base originario ( errori e dati di studio ormai superati compresi).
La lettura di questi Appunti qui on line rimane quindi ovviamente di carattere meramente orientativo.
Grazie molte e saluti allora a tutti. D'altronde continuerò ad utilizzare questo mio blog personale per aggiunte, valutazioni e commenti. Per qualunque valutazione o osservazione fare riferimento alla mail [email protected]. Grazie.
L'Autore.

Edited by alfredo maria barbagallo - 8/11/2017, 01:43

Ancora un punto, ormai in conclusione definitiva degli studi decennali sull'argomento, su questioni centrali che la pubblicazione tenterà di esplicare nel dettaglio, ma su cui mi permetto qui formulazione di massima.

A. Seguendo questo nostro schema interpretativo, il leggendario Santo Graal di custodia laurenziana si va a definire letterariamente sul Calice valenciano dell'Ultima Cena o sulla Reliquia mantovana del Sangue del Calvario?

B Come mai l'immagine caliciforme del mosaico laurenziano cosmatesco, origine dei nostri studi, si rapporta esteticamente alla presenza valenciana se è in realtà raffigurazione della reliquia mantovana ?


A. Ad entrambe. Il termine poetico del Graal è di creazione da Chretien de Troyes intorno al 1280, quando le due reliquie europee erano formate e conosciute da secoli. La presenza mantovana ci appare in questa chiave come graaliana in via diretta, quella valenciana in via indiretta.

B. Gli ideatori del mosaico duecentesco avevano della reliquia materiale mantovana conoscenza solo memoriale, essendo il "calice vitreo" di deposito sacro - a nostra opinione relativo al Sangue di Cristo - sepolto nelle fondamenta basilicali sino all'epoca moderna. Conoscevano invece perfettamente sempre a nostro parere il Santo Caliz dell' Ultima Cena, che utilizzano come modello generale di Calice cristologico per la composizione mosaicale laurenziana duecentesca.
L'Autore.

Edited by alfredo maria barbagallo - 7/11/2017, 12:50

Questo nostro studio di carattere storico, in attesa di prossimo completamento stampa, è naturalmente ben distante dall'essere in grado di intervenire sul dibattito compiutamente scientifico riguardante la formazione stessa dell'immagine sindonica.
Ci permettiamo quindi solamente una breve osservazione a margine su di una ipotesi molto dibattuta, e di raffronto essenziale dal compatto e validissimo settore di studiosi di orientamento negazionista. Ci riferiamo quindi alla nota argomentazione sulla teoria di formazione dell'immagine da strinatura da bassorilievo riscaldato, su cui molti studiosi ( Pesce Delfino, Nickell, Garlaschelli, e altri ) hanno compiuto esperimenti e condotto studi di approfondimento.

Come detto non è nostro compito nè capacità intervenire sulla questione specifica.
Se comunque abbiamo personalmente, e nei nostri limiti indubbi, valutato difficoltà sull'ipotesi tanto da non trattarne argomentazione nel nostro studio complessivo non è quindi per valutazioni tecniche a noi estranee quanto per una naturale considerazione generale.
Non esisteva al medio XIV secolo, momento di conclamazione della Sindone di Lirey, la possibilità neanche minima di produzione di un bassorilievo di base in qualunque materiale di quelle caratteristiche formali, nel complesso e nel dettaglio.
E d'altronde, volendone valutare invece astratta quanto fortemente problematica possibilità di fase antica, ciò parrebbe contrastare alla radice con la descrizione e definizione di narrazione evangelica, oltre che naturalmente confliggere alla base con il dibattuto responso da datazione radiocarbonica del 1988 .
La possibilità teorica quindi parrebbe sfumare definitivamente, alla nostra opinione, proprio per impossibilità di presenza storica arguibile ed ipotizzabile di un possibile modello materiale d'opera.
Grazie. L'Autore.

Edited by alfredo maria barbagallo - 7/11/2017, 12:45

Per una maggiore attenzione al materiale storico attualmente in web, si rilascia il titolo di definizione del primo lavoro d'opera terminato ormai nello scorso decennio.
All'epoca fu denominato in termini completi in “San Lorenzo e il Santo Graal. Ipotesi di studio interpretativo su presenze storico artistiche, archeologiche ed iconografiche nell’area basilicale di San Lorenzo fuori le Mura in Roma”.
Ad oggi, la terminologia generica di reperimento nel web è appunto quella di Studi preparatori 2007 – 2009.
Grazie
Novembre 2016
Alfredo M. Barbagallo

Edited by alfredo maria barbagallo - 2/12/2018, 02:58

A pag. 194 dello studio in brutta appena concluso e da rifinire in via definitiva è il capitolo Considerazioni ulteriori.
Il riferimento è all'iscrizione funeraria del colombario laurenziano pagano di relazione a Marco Cecilio e Claudia Severa, di riporto dal Da Bra. E' da dire quindi che i primi documenti più precisi che mi pervengono sull'iscrizione non reperibile mi aiutano a correggere tutto il capitolo. Nei fatti ad attenta lettura posso finalmente valutare come i riferimenti ad Ocriculum e Tibur si riferiscano al'iscrizione XIV, 3581 e non alla VI, 3581 di riferimento dall'autore cappuccino.
Procederò ad opportuna correzione sapendo però che tutto ciò parrebbe rafforzare ancor più la nostra interpretazione, sviluppata dal Da Bra stesso, che vede la presenza di Marco Cecilio come segno di possesso del colombario da parte della Gens Caecilia, con le importanti conseguenze valutabili in studio. Grazie. In ogni caso tenderò a procedere ad ulteriori controlli sul materiale epigrafico in questione.
L'Autore Alfredo Barbagallo

Sviluppi di studio su Aquileia scritte 1217 in Cripta medioevale degli Affreschi.

Edited by alfredo maria barbagallo - 4/11/2017, 20:08